
08 Feb Il sapere enciclopedico e le scienze naturali nella Francia dell’800
Iniziamo con questo articolo il nuovo percorso scelto per la rubrica Scaffale che ci terrà occupati per qualche mese. L’argomento scelto questa volta è le scienze naturali che approfondiremo sfogliando le pagine di importanti raccolte, dizionari ed enciclopedie conservate sugli scaffali della biblioteca Titta Bernardini. In questo primo appuntamento ci dedicheremo all’analisi del Dictionnaire pittoresque d’histoire naturelle et des phénomènes de la nature redatto, come si legge nel frontespizio, da una società di studiosi e naturalisti sotto la guida di Félix Édouard Guérin-Méneville. La raccolta conta 9 volumi più 3 contenenti le illustrazioni ed è stato pubblicato a Parigi dall’Au Bureau De Souscription dal 1833 al 1839.
Biologo ed entomologo francese Félix Edouard Guérin-Méneville fu uno degli studiosi più importanti della prima metà dell’800. Nel corso della sua carriera ha pubblicato oltre 400 saggi sugli insetti. Tra i suoi lavori più importanti vanno ricordati, in particolare: l’Encyclopédie méthodique del 1845 nella stesura della quale collaborò per quanto concerne la parte dedicata agli insetti e la sua Iconographie du Règne Animal de Georges Cuvier pubblicata dal 1829 al 1844 e corredata di 4600 figure. Genera des Insectes (1833-1838), che resta però incompleto, è frutto del lavoro a quattro mani realizzato con un altro grande studioso del tempo e cioè Achille Rémy Percheron; mentre con Gaspard Joseph Martin Saint-Ange ha pubblicato il Traité élémentaire d’histoire naturelle (1848).
Un importante contributo viene dato da Guerin per quanto riguarda la scelta di introdurre in Francia e in Algeria l’allevamento dei bachi da seta. È infatti nel 1858 che l’entomologo presenta presso l’Accademia delle Scienze di Parigi le prime uova schiuse di bombice dell’alianti, un lepidottero della famiglia Saturniidae.
Ricordiamo infine che nel 1863 fonda la rivista Revue de sériciculture dedicata appunto alla sericoltura e che portò lo studioso ad interessarsi anche della produzione italiana. Nel 1848 viene eletto presidente della Société entomologique de France.
Il Dictionnaire pittoresque di cui ci stiamo occupando in questo articolo rappresenta un importante studio che compendia tutte le conoscenze inerenti il mondo naturale che si avevano in quel periodo storico e quindi un utile strumento oggi non solo a livello scientifico ma anche culturale. Un’edizione rara e pregiata, che la biblioteca Titta Bernardini ha il vanto di possedere, e redatta, come già sottolineato, dai più grandi studiosi del tempo quali: Z. Gerbe, F.-É. Guérin-Méneville, Jean Jacques Nicolas Huot, Louis Hippolyte Hupé, Émile Jacquémin, Camille Jubé de La Pérelle, C. L. Lemaire, G. J. Martin Saint-Ange. All’interno viene trattata non solo «la storia di animali, vegetali, minerali, meteore, principali fenomeni fisici e curiosità naturali» ma anche «l’impiego delle produzioni dei tre regni negli usi della vita, arti e mestieri e manifatture».
La parte forse più accattivante è tuttavia costituita proprio dai tre volumi che contengono le 400 tavole incise ad acqua forte su acciaio, realizzate dal sig. Beyer seguendo i disegni del sig. de Sainson e infine rilegate dai talentuosi operai della tipografia. Sappiamo inoltre che vennero realizzate due versioni del Dictionnaire: una cosiddetta “nera” proprio perché conteneva illustrazioni in bianco e nero mentre una seconda “lussuosa” con tavole a colori. Mentre quest’ultima aveva un costo decisamente elevato ed era dunque destinata all’appannaggio di pochi signori benestanti, la prima aveva uno scopo più divulgativo ed era dunque destinata a tutto il popolo.