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La “Storia Naturale” dell’illuminista Conte di Buffon

La “Storia Naturale” dell’illuminista Conte di Buffon

La “Storia Naturale” dell’illuminista Conte di Buffon

Nell’ ultimo appuntamento ci eravamo lasciati parlando dell’importante dizionario che trattava della storia naturale curato da F.-E. Guerin. Anche oggi restiamo all’interno dello stesso campo di indagine ma ci spostiamo indietro di qualche tempo. Siamo nella vivace e dinamica Francia illuminista del settecento dove sono presenti e collaborano insieme menti geniali in tutti i campi del sapere. All’interno di questo quadro culturale spicca sicuramente la figura di Geroge-Louis Leclerc conte di Buffon che dedica la maggior parte della sua vita a compilare quell’imponente raccolta scientifica dal titolo Histoire Naturelle e pubblicata tra il 1749 e il 1789. La biblioteca Titta Bernardini possiede l’edizione “nuovamente ordinata e continuata per opera del C. di Lacepède” ed edita in lingua italiana tra il 1829 e il 1833 a Livorno dalla Tipografia Vignozzi.

       

L’opera è composta da ben 54 tomi rilegati in 26 volumi così suddivisi: Teoria della Terra (vol. 1-5 ); Storia degli animali e dell’uomo (vol. 6-10); Storia dei quadrupedi (vol. 11-22); Storia degli uccelli (vol. 23-40); Quadrupedi ovipari (vol. 41-42); Serpenti (vol. 43-44); Pesci (vol. 45-54).
Ovviamente Buffon non si dedicò da solo alla stesura di questa enorme mole di lavoro ma si affidò alla collaborazione di altre importanti personalità quali: J. Daubenton per quanto concerne la descrizione anatomica dei quadrupedi, a G. De Montebeillard e all’abate Beyon nella parte in cui si descrivono gli uccelli. Un discorso a parte merita poi C. di Lacepède cioè colui che venne scelto dallo stesso Buffon come continuatore nella compilazione dell’opera dopo la morte dell’autore. Oltre che zoologo, Lacepède nel corso della sua vita si dedicò anche alla vita politica, alla fisica e alla musica. Nei suoi studi naturalistici, pur seguendo gli insegnamenti del Buffon, usò un approccio maggiormente scientifico e cioè un metodo tassonomico che invece veniva rifiutato dal suo mentore. Alla morte di Buffon prese il suo posto come intendente al Muséum d’Histoire Naturelle.

     

Buffon spiega anche la base epistemologica dei suoi studi: il metodo da utilizzare nell’approccio scientifico si basa su tre principi quali l’osservazione, la generalizzazione induttiva e il confronto con i fatti. In questo modo egli non ha la pretesa di fornire delle certezze e degli assoluti ma leggi generali.
Soffermiamoci ora sull’aspetto estetico dei piccoli volumi in 12esimo (16×9,5 cm)
con legatura in mezza pelle verde con fregi e titolo oro sul dorso. All’interno troviamo anche 54 bellissime incisioni colorate a mano, a tutta pagina o ripiegate, e rappresentanti pesci, mammiferi, uccelli, piante e fiori.

       

Prima di concludere questo nostro appuntamento ci piace presentarvi in pochissime righe anche il naturalista, matematico e cosmologo conte di Buffon in quanto fu una personalità di spicco nella Francia illuminista e uno studioso a cui si devono anche importanti scoperte scientifiche.
In primis egli teorizzò una nuova teoria cosmologica in base alla quale le origini del mondo non sono da rintracciare nel diluvio biblico ma nello scontro tra il sole e una cometa. Dopo un lungo periodo (tra i 75.000 e i 100.000 anni), durante il quale le acque hanno alternativamente sommerso e scoperto i continenti, la Terra ha raggiunto la conformazione attuale.

Egli fu uno dei primi a riconoscere la successione ecologica secondo la quale una specie che abita un determinato ambiente ne determina gli sviluppi o le modificazioni e inoltre creò anche un nuovo metodo di classificazione per le piante e gli animali chiamato binomiale (il primo nome indica il genere, il secondo la specie).
Ricordiamo infine che nel 1734 viene eletto intendente del Jardin des Plantes che egli trasforma nel Muséum d’Histoire Naturelle e nel quale crea un centro di ricerca con sale dedicate all’insegnamento e agli studi.