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Le Cactacee di Curt Backeberg

Le Cactacee di Curt Backeberg

Le Cactacee di Curt Backeberg

Le cactacee, sono queste le piante di cui ci occupiamo nell’incontro odierno della rubrica “Scaffale”. In particolar modo vorremmo, in questa occasione, presentarvi l’elegante e esaustivo studio presentato dal tedesco Curt Backeberg dal titolo Die Cactaceae: Handbuch der Kakteenkunde, una collana in sei volumi per un totale di 4000 pagine, pubblicata tra il 1958 e il 1962.

Non è un caso che l’autore di questa raccolta sia proprio uno scrittore tedesco, infatti facendo un rapida ricerca bibliografica si scopre che i maggiori e più importanti studiosi di tale specifico argomento provengono quasi sempre o dalla Germania o dall’Inghilterra. Questo particolare è ben evidente anche scorrendo i titoli conservati sugli scaffali della nostra biblioteca e tra i quali abbiamo selezionato proprio quello di Backeberg per l’importanza della pubblicazione e la sua completezza. Le altre raccolte in nostro possesso sono:
Hermann Jacobsen, A Handbook of Succulent Plants, Jena, Gustav Fischer, 1955
G. Gilbert Green, Cacti and succulents, London, Faber and Faber Ltd, 1953
C. Marsden, Grow Cacti, a particular handbook, London, Cleaver-Hume Press Ltd, 1958
C. Marsden, Mammillaria, London, Cleaver-Hume Press Ltd, 1957

Curt Backeberg, nato ad Hannover, non ebbe una formazione come botanico e dunque fu un vero e proprio autodidatta nel settore; per questo motivo alcune delle sue classificazioni sono oggi considerate errate o superficiali ma nonostante ciò può sicuramente essere considerato uno dei maggiori studiosi e ricercatori del tempo. È nel 1927 che egli si avvicina al mondo dei cactus quando incontra per la prima volta Alberto Vojtěch Frič, un importante botanico ceco. Un altro fondamentale incontro fu poi quello con il noto geobotanico E. Irmscher che lo aiuta nello studio della distribuzione geografica dei cactus. Si unisce alla German Cactus Society e decide di iniziare ad importare cactus, dei quali diviene un appassionato collezionista. Per ampliare la sua raccolta e dunque poter studiare da vicino questa tipologia di piante compie numerose escursioni in Messico e Sud America dalle quali nascono anche interessanti diari di viaggio e alcuni documentari cinematografici.

Dopo la seconda guerra mondiale, durante la quale diviene anche presentatore, Backeberg rimane in Francia dove ottiene il ruolo di curatore dell’orto botanico Les Cèdres del re Leopoldo II del Belgio,a Saint-Jean-Cap-Ferrat, sulla costa sud. È proprio in questo periodo che inizia a lavorare alla sua pubblicazione più importante, il manuale Die Cactaceae. Come abbiamo accennato poco fa, lo studio fu apprezzato da molti ma anche criticato soprattutto per aver attribuito nomenclature a nuovi generi basandosi su osservazioni superficiali e avventate, come sottolineava uno dei suoi maggiori detrattori, J.D. Donald. Il suo sistema di classificazione si basava sulla convinzione che i cactus provenissero dalle Indie Occidentali e migrassero verso nord e sud durante la loro evoluzione e che dunque i due gruppi non avessero poi sviluppato caratteristiche comuni. Altro ed ultimo elemento da sottolineare è inoltre che nella sua classificazione i nomi attribuiti alle piante non tiene conto del Codice Internazionale della Nomenclatura Botanica.

       

Dopo la morte di Backeberg, che avvenne nel 1966, romanzi inediti, racconti e poesie furono scoperti nella sua tenuta e furono raccolti nel volume Kakteenlexikon; mentre parte della sua collezione di cactus andò all’International Organization für Sukkulentenforschung, Zurigo, e al Jardin Exotique di Monaco.