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Le collane del TCI: Conosci l’Italia

Le collane del TCI: Conosci l'Italia

Le collane del TCI: Conosci l’Italia

Dal grande al piccolo, dal mondo all’Italia passando per l’Europa: è questo il percorso che abbiamo intrapreso approcciandoci allo studio delle grandi pubblicazioni del TCI. Conosci l’Italia, è infatti la collana di cui ci occuperemo in questo appuntamento della nostra rubrica; una raccolta pubblicata dal Touring Club Italiano tra il 1957 e il 1968 comprendente ben 12 volumi:
L’Italia Fisica, Touring Club Italiano, Milano 1957
La flora, Touring Club Italiano, Milano 1958
La fauna, Touring Club Italiano, Milano 1959
Arte e civiltà nell’Italia antica, Touring Club Italiano, Milano 1960
L’Italia storica, Touring Club Italiano, Milano 1961
L’arte nel Rinascimento, Touring Club Italiano, Milano 1962
Il paesaggio, Touring Club Italiano, Milano 1963
L’arte nel Medioevo (dalle catacombe alle cattedrali romaniche), Touring Club Italiano, Milano 1964
L’arte nel Medioevo (il Duecento e il Trecento), Touring Club Italiano, Milano 1965
L’arte nel Seicento e nel Settecento (il Barocco e il Rococò), Touring Club Italiano, Milano 1966
Il folklore (tradizioni, vita e arti popolari), Touring Club Italiano, Milano 1967
L’arte moderna (dal Neoclassico agli ultimi decenni), Touring Club Italiano, Milano 1968

Leggendo la prefazione al primo volume è subito chiaro quale sia l’intento ultimo di tale progetto. Cesare Chiodi, presidente del TCI, spiega infatti che l’opera vuole porsi come uno studio compendiario sull’Italia che verrà analizzata sia da un punto di vista territoriale che paesaggistico, sia storico che culturale. Studi che inevitabilmente risulteranno sintetici e riassuntivi ma non per questo superficiali o poco particolareggiati, destinati ad un pubblico medio, a tutti coloro che sono interessati a conoscere meglio la propria terra: come dice lo stesso presidente una sorta di guida d’Italia per gli italiani.
I volumi si possono suddividere in due macro gruppi: i primi tre che vanno ad analizzare l’Italia da un punto di vista morfologico, territoriale, vegetale e animale mentre i restanti nove da un punto di vista artistico e culturale. Tutti comunque sono dotati di un ricco corredo iconografico comprendente centinaia di carte geografiche, cartine, schizzi e fotoincisioni senza i quali i volumi risulterebbero incompleti.

Per comprendere appieno il valore di tale raccolta e il lavoro titanico che si cela dietro a tale pubblicazione, valida non solo da un punto di vista tipografico ma soprattutto contenutistico, andiamo a scoprire i nomi nascosti dietro ai contributi testuali che compongono la collana.
La stesura del primo volume sull’Italia fisica è stata possibile grazie alla collaborazione di ben nove esperti quali: il prof. Aldo Sestini, direttore dell’Istituto di Geografia dell’Università di Firenze a cui si deve la redazione dei capitoli sui “Monti e pianure. L’Appennino e le Isole” e su “Il paesaggio italiano”; il prof. Bruno Nice, direttore dell’Istituto di Geografia Economica dell’Università di Firenze, che si occupò del capitolo “La nostra Terra. La regione italiana”; il prof. Alberto Mori, direttore dell’Istituto di Geografia dell’Università di Pisa, al quale è dovuto il contributo sul clima; il prof. Michele Gortani, direttore dell’Istituto di Geologia e Paleontologia dell’Università di Bologna, autore del capitolo III (Come si è fatta l’Italia); Italo Zaina, autore di opere di volgarizzazione scientifica, che scrisse il capitolo sulle rocce e i minerali; il prof. Giuseppe Imbò, direttore dell’Istituto di Fisica Terrestre dell’Università di Napoli e dell’Osservatorio Vesuviano, che stese la parte inerente ai fenomeni endogeni terrestri; il prof. Giuseppe Morandini, direttore dell’Istituto di Geografia dell’Università di Padova, cui sono dovuti i capitoli “I mari, le coste, le isole” e “le acque interne”; il prof. Dino Gribaudi, direttore del Laboratorio di Geografia Economica dell’Università di Torino, cui spetta il merito del capitolo dal titolo “Monti e pianure. Le Alpi e la Padánia”; il prof. Giuseppe Nangeroni, direttore del Seminario di Geografia dell’Università Cattolica del S. Cuore di Milano, al quale dobbiamo il capitolo X sul carsismo, le grotte, le acque sotterranee.
Il volume sulla flora è frutto della collaborazione fra il prof. Valerio Giacomini, titolare della Cattedra di Botanica dell’Università di Catania e direttore di quell’Orto Botanico, e il prof. Luigi Fenaroli, direttore della Stazione Sperimentale di Maiscoltura di Bergamo e incaricato di Botanica presso la Facoltà di Agraria (Piacenza) dell’Università Cattolica del S. Cuore di Milano, che ha curato in particolar modo la raccolta, la scelta e il commento della parte illustrativa.
La fauna è frutto della collaborazione armoniosa di un manipolo di studiosi di zoologia, quasi tutti professori universitari, sotto la guida di un maestro, il prof. Alessandro Ghigi, docente e rettore emerito dell’Università di Bologna. A lui sono dovuti il capitolo introduttivo con i cenni sistematici sulla classificazione degli animali e il capitolo sulla protezione della fauna.

Il quarto volume invece è il risultato del lavoro di un unica importantissima personalità e cioè Amedeo Maiuri, Soprintendente delle antichità della Campania.
Sono ovviamente stati necessari più studiosi per i contributi del volume sull’Italia storica e cioè: per l’età preistorica e protostorica Ferrante Rittatore dell’Università di Milano; per le vicende dell’Italia romana il prof. Giuseppe Corradi, dell’Università di Torino; per gli eventi del Medioevo dai regni barbarici al secolo di Dante il prof. Raffaello Morghen, dell’Università di Roma; per l’epoca del Rinascimento e del predominio spagnolo il prof. Giorgio Spini, dell’Università di Messina; per il Settecento, le ripercussioni della Rivoluzione e delle guerre napoleoniche e il Risorgimento il prof. Franco Valsecchi, dell’Università di Roma; infine per l’Italia nei primi cento anni di unità il prof. Franco Catalano, dell’Università Bocconi di Milano.
L’importante volume sull’arte del Rinascimento è stato invece affidato al coordinamento di Diego Valeri che ha voluto riservare a sé la stesura dei capitoli dedicati all’arte veneziana e all’arte veneta in generale. Le parti destinate all’Italia centrale e alla meridionale hanno invece per autore Enzo Carli, soprintendente ai Monumenti e alle Gallerie di Siena e docente di Storia dell’Arte all’Università di Pisa, mentre le pagine destinate alla Lombardia e ad altre parti dell’Italia settentrionale sono state scritte da Luigi Ambrosoli, Preside di Scuola Media a Varese.

La descrizione del nostro variegato e stupefacente paesaggio Italiano è dovuto ad un’unica penna e cioè quella di Aldo Sestini, direttore dell’Istituto di Geografia e ordinario all’Università di Firenze.
I due volumi sul Medioevo sono invece frutto della stretta collaborazione tra due maestri e un più giovane ma comunque eminente studioso del settore, Sergio Bettini, titolare dell’Istituto di Storia dell’Arte e docente presso l’Ateneo padovano che si è occupato dell’introduzione; Roberto Salvini, docente di Storia dell’Arte all’Università di Trieste, ha scritto, a chiusura dell’opera, i due grandi capitoli che illustrano l’arte gotica in Italia fino alle prime manifestazioni del rinascimento. La stesura del testo riguardante gli altri lunghissimi periodi medievali, dell’arte tardo-romana a quella romanica, viene affidata a Giovanni Lorenzoni, egli pure docente presso l’Università di Padova.
L’arte seicentesca e settecentesca ci viene poi descritta da Giuseppe De Logu, direttore dell’Accademia di Belle Arti e docente di Storia dell’Arte nell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia.
Il volume riguardante il folklore è merito di Paolo Toschi, ordinario di Storia delle tradizioni popolari presso l’Università di Roma, che ha scritto otto dei dieci esemplari capitoli del testo, completato da Francesco Bonasera, Docente incaricato di Geografia economica presso l’Università di Palermo, autore del capitolo sulle dimore rurali e da Francesco Alziator, libero docente di Storia delle tradizioni popolari presso l’Università di Cagliari, che ha steso il capitolo sui costumi tipici popolari.
Da ultimo, ma non certo per importanza, la parte dedicata all’arte moderna scritta da Angela Ottino Della Chiesa, direttrice della Soprintendenza alle Gallerie d’Arte della Lombardia.

Questa carrellata che abbiamo compiuto sfogliando i vari volumi, ci permette dunque di confermare ciò che era stato sostenuto all’inizio: se infatti da una parte questa pubblicazione si pone inevitabilmente come raccolta di testi a scopo turistico e divulgativo, dall’altra, proprio grazie all’importanza dei contribuiti in essa raccolti, si pone come utile strumento di conoscenza per tutti coloro che vogliano avere maggiore consapevolezza sulla storia, sulla cultura e sulla morfologia del proprio “bel paese”.