
19 Apr L’Ornitorinco di Ippolito Pozzetti
Nel nostro appuntamento di oggi pur rimanendo all’interno delle scienze naturali tratteremo un argomento nuovo: lasciando il mondo animale passiamo ora al mondo delle piante e nei prossimi tre nostri incontri ci dedicheremo dunque alla botanica. Abbiamo deciso di iniziare questo nostro percorso con una collana di volumi storica promossa dalla casa editrice Rizzoli tra il 1975 e il 1986 e cioè «L’Ornitorinco» diretta da Ippolito Pizzetti e composta da ben 43 volumi incentrati su natura, etologia e giardinaggio. La biblioteca Titta Bernardini possiede solo una piccola parte di questi volumi che sono:
Del Giardino, Vita Sackville West, 1975
Il giardino ben temperato, Christopher Lloyd, 1976
Il giardino naturale, Roger Grounds, 1978
Guida alla flora mediterranea, Oleg Polunin e Anthony Huxley, 1978
I cacciatori di piante, Tyler Whittle, 1980
Che fiore è?, Dietmar Aichele, 1980
Un giardino mediterraneo, Lavinia Taverna, 1982
Le piante rampicanti, Guglielmo Betto, 1982
Etologia da camera, Giorgio Celli, 1983
Iniziamo con il tratteggiare la personalità del direttore Ippolito Pozzetti, figlio del musicista e compositore Ildebrando, che dedica la sua formazione agli studi umanistici. Proprio il suo lavoro presso importanti case editrici quali Einaudi e Garzanti lo fa avvicinare al mondo della botanica. Come scrive Lidia Zitara, Pozzetti non nasce giardiniere ma «la musica, il teatro, le lettere, erano il suo parco giochi. Il suo essere giardiniere e progettista di giardini (lui aborrirebbe il termine garden designer, ora così in voga) fu uno sfogo naturale alla sua passione per le arti.»
È grazie alla collaborazione con Henry R. Cocker, insieme al quale lavora alla pubblicazione de Il libro dei fiori per la casa editrice Garzanti, che si appassiona a questa disciplina. Cura, sul settimanale L’Espresso, la famosissima e seguitissima rubrica «Pollice Verde» dal 1975 al 1985, e dirige la collana «L’Ornitorinco» per Rizzoli ed «Il Corvo e la Colomba» per Franco Muzzio.
Collabora nella progettazione di giardini con importanti architetti del tempo quali Ludovico Quaroni, Giancarlo de Carlo, Gino Valle, Vittorio Gregotti e Carlo Aymonio. Tiene corsi di Architettura del paesaggio in numerose università italiane tra cui quelle di Palermo, Venezia e Ferrara dove gli studenti lo ricordano in modo affettuoso come un docente sui generis: un professore di lettere che insegna architettura. I suoi numerosi articoli e approfondimenti sulle maggiori testate italiane hanno contribuito a diffondere la cultura e a far apprezzare a molti una disciplina che potrebbe sembrare distante ai più. Proprio per il suo intenso lavoro di divulgatore riceve nel 2005 la Medaglia d’oro al valore culturale dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Oggi la sua biblioteca è fruibile e consultabile presso la Fondazione Benetton Studi Ricerche a Treviso a cui nel corso della sua vita Pozzetti invia tutti i suoi volumi.
L’idea della collana nasce dopo aver pubblicato il volume di Vita Sackville West Del Giardino introdotto dallo stesso Pizzetti, tradotto dalla moglie Andreola Vettori e con copertina disegnata da John Alcorn. Il fatto che la volontà di dare vita a questa collana nasca solo dopo la pubblicazione di tale volume è confermata dall’uso dell’ormai famoso logo [nella copertina in alto a sinistra, n.d.r.] solo dal volume successivo e cioè Il giardino ben temperato di Christopher Lloyd. Le copertine saranno realizzate sempre dallo stesso artista anche quando troviamo la firma di Aimini o Giust. Usiamo di nuovo le parole di Lidia Zitara per descrivere le scopo della collana e le modalità operative del suo direttore che è «irregolare, “ornitorinco” anche lui, di cultura poliedrica, composita, camaleontica, a tutto tondo, capace di eviscerare con chirurgica precisione i contenuti dei libri che la collana andava via via pubblicando nel corso degli anni. Libri per lo più tradotti dall’inglese o dal tedesco, ma anche commissionati o riscoperti.»
I pregi di questa collana sono principalmente due: l’accuratezza e l’eleganza delle copertine e la ricchezza dei contenuti che passano «dai trattati di architettura del giardino settecentesco alle istruzioni per mantenere un acquario, dai consigli per guarire con la fitoterapia ai viaggi di naturalisti ottocenteschi, dai manuali per il riconoscimento delle piante ai testi di grandi scienziati e letterati» come scrive Antonio Bagnoli in un articolo del «Sole 24 ore» del 30 giugno 2013.