
14 Set Storie in 32° di Dante & Descartes: il libro in miniatura oggi
Camminando per le vie del centro storico di Napoli ci si può ritrovare in Via Mezzocannone, nel cuore del quartiere universitario, e percorrendola si incontra ad un tratto un piccolo locale in cui ogni singolo ripiano, ogni minuscolo spazio vuoto è pieno di libri. Ci si ritrova ad un tratto catapultati in un universo a parte in cui perdersi fra milioni di pagine: siamo nella libreria Dante & Descartes aperta da Raimondo Di Maio nel 1984. Oggi la libreria ha ben due sedi ed è uno dei più importanti poli di attrazione culturale della città. Una piccola realtà indipendente, spesso controcorrente e anche provocatoria come è ben messo in evidenza dal nome stesso che porta, un chiaro riferimento ai due grandi geni della letteratura e della filosofia. Oltre a dedicarsi all’attività di libraio nel 1988, trasforma la Dante & Descartes in una casa editrice pubblicando come primo libro Croce bibliofilo scritto da Dora Marra, segretaria di Benedetto Croce. Nel corso del tempo pubblicherà poi autori molto importanti come: Domenico Rea, Erri De Luca, Chandra Candiani, Roberto Saviano e Giorgio Caproni. È nel 2020, però, che per la piccola libreria arriva il successo: la Dante & Descartes è l’unica casa editrice in Italia che pubblica “Averno” di Luise Gluck, vincitrice del premio Nobel.
Ma qual’è il legame tra questa piccola ma intraprendente realtà e il tema che stiamo affrontando con questa rubrica e cioè i libri in miniatura?
Scorrendo nel lungo ma selettivo catalogo delle pubblicazioni di Dante & Descartes è possibile imbattersi nelle tre collane nel formato 7 x 5,5 cm: Napoli, Storie e Visioni con aggiunto il predicato in trentaduesimo definiti, dallo stesso Raimondo Di Maio in un’intervista, “i miei bambini”. la Biblioteca Titta Bernardini possiede alcuni titoli della collana “Storie in 32°”:
– Nostro mostro Moby Dick di E. Franco
– Pensieri crudeli di U. Riccarelli
– Le figlie del fuoco di C. Novelli
– Girando per case e botteghe di D. Dolci
– Vini ligustici di G. Capriotti
– Chisciottimista e Per l’isola di E. De Luca
– Aforismi miei e altrui di S. Manferlotti
– Dell’arcano liquore e di altri odori di M. Attanasio
– All’insegna del piccolo formato. Storie di libri piccoli, nani e minuscoli di R. Di Maio
– La voce d’un libro. Ultime lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo e L’amore dei libri di E. De Amicis
– Bibliofilia di A. Miola
– L’ angelo teppistello di C. L. Candiani
La passione di Di Maio per il piccolo formato è testimoniata non solo da queste raccolte ma dal suo essere un collezionista recuperando e salvando dall’oblio centinaia di volumetti che variano per temi e generi: manuali e vocabolari, raccolte di proverbi e classici della letteratura universale in italiano e in altre lingue, testi religiosi e per ragazzi. Tutto ciò, frutto del lavoro di una vita, è stato ben messo in risalto nella mostra “Piccoli e necessari. Storie di libri di piccolo formato” tenutasi presso la Biblioteca universitaria di Napoli dal 15 ottobre al 15 gennaio 2018. Tra i libri esposti non poteva mancare il volumetto “All’insegna del piccolo formato. Storie di libri piccoli, nani e minuscoli” di Di Maio che ci offre un breve excursus della storia del libro in miniatura, dalle origini fino ai giorni nostri. Partendo dal XVI secolo con i libelli portatiles, passando poi per i secoli XVII e XVIII in cui ci fu una vera e propria ossessione per il piccolo formato soprattutto come lettura di svago per le dame, ricordando l’Ottocento per l’invenzione del carattere più piccolo e cioè l’occhio di mosca, fino ad arrivare all’età contemporanea e alle importanti case editrici che si sono dedicate a questo tipo particolare di pubblicazioni.
Essendo dunque giunti all’ultimo appuntamento per quanto riguarda il tema dei libri in miniatura si vuole concludere questo articolo ripercorrendo velocemente le tappe di questo percorso: abbiamo iniziato con la collana “Diamante” di Gasparo Barbera che pubblicava i grandi classici della letteratura; poi abbiamo incontrato la raccolta delle opere di Shakespeare, edita da Knickerbocker Leather & Novelty Company e I Breviari Intellettuali dell’Istituto editoriale italiano; ci siamo poi spostati a Parigi dove sono stati stampati gli eleganti volumetti rilegati in tessuto della casa editrice PAYOT; è invece il noto editore Vanni Scheiwiller che sceglie il formato in 32° per la suggestiva collana “Oltremare”. Siamo infine giunti con questo nostro appuntamento all’età contemporanea con il lavoro meticoloso del libraio-editore Raimondo Di Maio che ancora oggi si dedica a preservare e salvaguardare un importante patrimonio librario che andrebbe altrimenti dimenticato.